Le Vasche da Bagno dei Cinghiali
Mentre Fredy fa regolarmente la spola tra le due fattorie, Martina rimane principalmente a San Mario. Alle sei del mattino, dopo aver chiuso la finestra della camera da letto per tenere fuori il caldo, Martina pensa al lavoro che l'aspetta: 20.000 giovani piante, distribuite su 70 tavoli di semina.
Occuparsi del vivaio richiede numerose ore di lavoro: piantare, trapiantare, potare e innaffiare - Martina ammette che preferirebbe evitare di prendere altro lavoro. Poi ci fa notare un'altra cosa interessante: vicino ai melograni ci sono grandi fossati grandi come vasche da bagno, pieni di acqua piovana.
I cinghiali hanno scavato quei fossati e inizialmente venivano sistemati, rimettendo il terreno; questo però portava gli animali a scavare nuovi fossati ancora più grandi nel corso della notte successiva. Alla fine, hanno semplicemente deciso di lasciare i fossati e i cinghiali non ne hanno più scavati di nuovi. Ora ne sono rimasti solo alcuni e costruire un recinto sarebbe stato contrario al principio biodinamico, che vede la natura come qualcosa di continuo, spiega Martina. I campi di San Mario sono naturalmente circondati da siepi e piccoli boschetti di lecci, che offrono rifugio a un'abbondanza di uccelli diversi: la civetta capogrosso, l'averla piccola e un grande inventario di fagiani sono alcune tra le principali specie che vivono qui.
Un'Idea che diventa Realtà
A volte Martina, 49 anni, ripensa a come tutto è cominciato. Come, da bambina, ha visitato l'Italia con i suoi genitori in vacanza, e come suo padre voleva vivere il sogno toscano. Ma non nel senso di rilassarsi e mettersi il costume da bagno, bensì di conoscere il paesaggio unico e naturale della regione, vivendo i villaggi e raccogliendo erbe. Oggi Martina porta avanti il sogno di suo padre. E lo fa da tempo con Fredy, che a 22 anni ha iniziato ad accompagnare il padre dell'allora sua fidanzata in angoli remoti della Svizzera, alla ricerca di olivello spinoso selvatico da coltivare. Hanno cercato i climi dove le piante crescono meglio e dove la gente sembra capire di essere parte del cosmo, dove la vita non è solo consumare, ma lavorare e prendersi il tempo per fermarsi e stupirsi. Dove questo stupore arriva al più tardi in autunno, quando il melograno chiede attenzione.